Questo nuovo video, può determinare, in chi lo guarda, sentimenti contrastanti. Da un lato si “vive” la tragedia  di una comunità, già di per sé chiusa, e perciò estremamente vulnerabile; il dramma di un paese che “frana” inesorabilmente assieme alle poche certezze che per anni i suoi abitanti hanno custodito e l’ineluttabilità del suo trasferimento nell’attuale posizione (Varvilla).

Forse ancora in pochi possono oggi testimoniare l’angoscia di dover perdere senza rimedio le proprie case e tutto ciò che si era costruito con grandi sacrifici.

Al giorno d’oggi certi “disastri” sono documentati in tempo reale ed anche chi li subisce è costantemente aggiornato. Allora i giorni trascorrevano nell’angoscia e senza certezze.

Le immagini sono solo una parte del servizio curato a quei tempi dalla RAI; abbiamo infatti tralasciato tutte le riprese fatte negli interni, in quanto non ci sembrava opportuno, per il momento, ed anche per non appesantire troppo il filmato tesso.

Dall’atro lato emerge invece il desiderio di rinascita o, meglio ancora, di voglia di non soccombere, di giovani che non si arrendono e lottano per tenere in vita il nuovo paese.  E’ in sostanza  la nascita della Cooperativa e della rivincita nei confronti anche della natura.

Infine un suggerimento: vista la durata del video, la qualità del sonoro e dei “vecchi filmati” (allora la tecnologia era quella …) sarebbe consigliata la visione su di un PC, un Notebook o, al limite, su un tablet (ciò non toglie che sia visibile anche sugli smartphone).

Buona visione.

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